Perché si dice “Acqua passata non macina più”
Uno dei modi di dire più frequenti è il detto “Acqua passata non macina più” per indicare come l’occasione, che corre come l’acqua, si presenta una sola volta e quando si perde non ritornerà. Infatti questa espressione viene anche abbreviata in “Acqua passata”, che appartiene ormai ad un periodo già trascorso e lì si abbandona.
“Acqua passata non macina più”
Attraverso il mulino passa l’acqua che fa muovere le pale e quindi il meccanismo per macinare il grano. Così come l’acqua corrente di un fiumiciattolo di montagna poteva essere la forza giusta per un impresa, un lavoro, un sentimento, un riscatto, la stessa acqua faceva muovere la ruota del mulino.
Una metafora che ci spinge nella vita di tutti i giorni a riflettere su come fare per non perdere il momento in cui si presenta l’occasione giusta, infatti se si esita un poco è già passata e non tornerà.
L’acqua veloce ha superato la ruota e non può farla girare di nuovo, non torna più indietro per essere ancora riutilizzata, ma continua il suo corso verso valle.
Derivazione del detto”Acqua passata”
Dal proverbio “Acqua passata non macina più” deriva il detto ” Acqua passata”. Quante volte si dice nel contesto di una frase o in una risposta…è acqua passata! Come dire: “Non ti preoccupare tanto ormai è passato e a nulla può nuocere”. Quindi, alcuni fatti in questo momento non sono più importanti perché non ci sono e non si ripresenteranno.
L’evento è superato, di conseguenza non resta che dimenticare senza pensarci ulteriormente.
La figura del mugnaio
Ci sono molti proverbi medievali che vedono il mugnaio come figura avida e insensibile.
Uno di questi è proprio “Acqua passata non macina più”, dove il mugnaio non si affatica nel suo compito. L’acqua lavora per lui. Tuttavia, l’uomo deve essere molto veloce e scaltro nel saper cogliere la forza dell’acqua che corre via inesorabile. Avrà un tornaconto solo da quella di quel preciso momento perché l’altra già passata davanti ai suoi occhi non gli servirà in futuro. E’ consapevole che l’acqua nuova e rigogliosa possiede una gran forza, l’energia indispensabile al suo mulino.
Un inno alla vita dunque, che si basa sul “vecchio”, un ricordo per rinascere di continuo.