Animal Crossing Pocket Camp, pregi e difetti del nuovo gioco di Nintendo per Smartphone
Ogni volta che Nintendo lancia un gioco per smartphone il mondo si ferma e rimane a guardare stupito. Passata qualche ora e qualche milione di download, l’incredulità si trasforma in fastidio e poi in rabbia: nelle giornate del 22 e 23 novembre, subito dopo il lancio, i server di Animal Crossing: Pocket Camp hanno avuto dei problemi. Il gioco non si caricava, oppure si caricava ma con una lentezza esasperante, per crashare subito dopo. Nintendo si è scusata e dice che sta investigando il problema.
Nintendo e multiplayer: i problemi non sono una novità
Già con Splatoon per Wii U la community si era lamentata dello scarso supporto del multiplayer e il successo di Pokémon GO, nella calda estate 2016, aveva trovato i server impreparati ad accogliere la marea di persone che aveva scaricato il gioco.
Il problema, in misura minore, si è ripetuto con Animal Crossing: Pocket Camp, il terzo gioco che Nintendo ha portato su smartphone. Pokémon Go era stato sviluppato da Niantic, casa di sviluppo specializzata in giochi geolocalizzati e realtà aumentata. Nintendo era solo co-produttore del gioco, dunque le problematiche di connessione non erano una loro responsabilità.
Nintendo sembra essere conscia del problema, infatti nel 2018 lancerà per la Switch un abbonamento online al costo di 20$ all’anno (come fanno anche Xbox e PS4) così da garantire risorse adeguate per il supporto del multiplayer.
Pocket Camp è free-to-play o pay-to-win?
L’approccio di Nintendo sembra voler suggerire che, se si paga, si ha l’esperienza migliore. Ovviamente, sembra di scoprire l’acqua calda, ma il buzz che è girato sui social non ha mancato di far sentire chiare e forti le lamentele degli utenti.
Per quanto riguarda ACPC, infatti, ciò che è stato maggiormente criticato è il meccanismo delle microtransazioni. Il nuovo Animal Crossing ha scelto il modello freemium, ovvero si può scaricare gratuitamente ma, per alcuni oggetti o per velocizzare i tempi di gioco, è necessario pagare soldi veri per acquistare la moneta del gioco, i biglietti foglia.
Tecnicamente, quindi, Pocket Camp è free-to-play, ma alcuni accusano di ricadere nella categoria dei pay-to-win, ovvero tutti quei giochi dove l’esperienza di gioco cambia radicalmente (in meglio) se si decide di sborsare qualche soldo vero.
Nonostante le critiche, bisogna ammettere che il gioco è molto curato come solo Nintendo ci ha abituati. Lo stile di Pocket Camp non tradisce, quindi, lo spirito della casa nipponica: bisogna dargliene atto.
Divertente, ma non indimenticabile
Tuttavia, rispetto al precedente titolo su 3DS, il mondo aperto tipicamente aperto ed esplorabile di Animal Crossing New Leaf è stato abbandonato in favore di piccole ambientazioni separate in cui è possibile compiere azioni specifiche e incontrare nuovi animali da invitare al nostro campeggio. La formula di Pocket Camp è divertente e poco impegnativa, anche se non paragonabile all’esperienza di gioco dei suoi fratelli maggiori.
In conclusione, se siete dei fan di Nintendo e avete già una loro console, probabilmente non vi innamorerete del nuovo Animal Crossing. Eppure il titolo si presenta come un’ottima alternativa per tutti quelli che non penserebbero mai di comprare un dispositivo della casa nipponica, ma ora possono comunque avere un assaggio di uno dei più famosi franchise di Nintendo senza sborsare, volendo, neanche un euro.